Verdizotti Verdizotti. (Giovanni Mario Verdizotti, ein Geißtlicher, aus Venedig, lebte in der zweiten Hälfte des fechszehnten Jahrhunderts, schrieb, außer mehrerlei Gedichten, hundert Fa-, beln in Versen, deren Inhalt er aus åltern und neuern Griechen und Römern entlchute. Auch sie sind, besonders in dem moralischen Theile, zu redselig und gedehnt. Ihre Ausgabe von 1570. in 4. ist auch der von dem Dichter selbst verfertigten Holzschnitte wegen merkwürdig, deren Zeichnung von einigen dem Tizian beigelegt wird,.aus deffen S ule Verdizotti war.) IL LEONE, L'ASINO, E LA VOLPE. I poffente Leon, l'aftuta Volpe E'l femplice Afinel venner d'accordo Poi volto in atto furibondo e fiero Е росе Verdizotti. E poco più di nulla à fe ritenne. . Che con tanta dottrina hor m'hai dimoftro? De l'Afino lo ftrazio, e'l trifto fine Ch'à ben partir quel, ch'è comune, infegna; Senza tema di biafmo, ò d'alcun danno. Robert i. (Von dem Abt Marchese Roberti hat man drei Sammlungen dsopischer Fabeln, deren erfte er ohne Namen, und die lezte unter dem angenommenen Namen, Bafilio Grazioso, herausgab. Vor jener steht eine Abhandlung über die Theorie der Fabel, über den Werth seiner Vorgånger, und über seine eigenen Versuche, die größtentheils gang glückliche Nachahmungen phådrischer Fabeln, in der neues ften Sammlung aber auch zum Theil von seiner eigenen Ers findung find.) L'UCCELLETTO IN LIBERTA, D'ogni carezza pristina Fuori in rimoto loco Vive l'Augello immemore Fra il canto e il rifo e il gioco. Talor Roberti. Taler fame lo ftimola, Del pronto miglio biondo. Se un colle o un prato è florido Sempre fra ftormo e crocchio Sollazza in fefte e in giolito, Trefche ne va giojofo Mà, poichè dentro pendulo Ei fi dibatte e palpita, E mentre un duro pollice Anzi è fama che il mifero In ful morir parlaffe, E il nome in mezzo al gemite Di Clori pronunziasse. La Libertade, o Giovani, E' un ben, da cui fovente Roberti. Pignotti IL GATTO, E IL FORMAGGIO. Col tefo orecchio il timido gaftaldo Un marzolin pinguiffimo fi rode: e faggio (Einer der glücklichsten neuern Fabulisten der Italiåner ift Don Lorenzo Pignotti, von dessen Fabeln, mit drei poetischen Erzählungen oder Novellen begleitet, die fünfte Ausgabe 1785 zu Lukka, in klein 8 erschien. Sie find theils original, theils Nachahmungen französischer und engs lischer Dichter, angenehm durch die Leichtigkeit der Schreibart und des Versbaues.) I PROGETTISTI Quid fruftra fimulacra fugacia captas? Quod petis, eft nusquam; quod amas, avertere, perdes. Ad onta dei Filofofi Che l'umana ragione onoran tanto Il numero de pazzi è molto grande. QVID V'han de' pazzi innocenti : Y'han de' pazzi furiofi, Più piacevoli pazzi io non ho visti Dall' agil fantafia portato a volo Dall' uno all' altro polo, Senza timor del vento, E torna a cafa ricco in un momento. Chi un canal va fcavando, Chi uno ftagno afciugando, Chi ftabilifce in quefte parti e in quelle, Colonie, arti novelle. Chi un iftmo romper vuole, E con non altre spese Viffe di Coftantino Nella ricca Cittade Un Turco di cervel non molto fino, Altro non fe che il placido meftiere E bifognò trovare Qualche via di campare. Il buono Ali (ch' era cofì chiamato) Col denaro affai scarfo ritrovato Beisp. S. 1. B. B Pignotti. Nella |