Metastasio. Nic. Ah non è vero, Non fi fcema il dolor. E portenti vedrai. 6) Nic. Che mormori, che fai? Che ceffato è il dolor. Nic. Ne fento ancor. Confeffa, o Nice, Tir. Replicherò l'arcano. 7) Nic. Oh prodigio gentil! Tirfi, tu fei Tu che dall' ape apprendi, Quand' hai ferito un cor. Nic. Ma tu donde imparasti? Tir. In sì gran fcuola, Da precettor sì deftro, Che, difcepolo appena, io fui maestro.. Nic. Ah, se basta sì poco fudore All' acquisto d'un' arte sì bella; Tir. Se verace è la brama, Che moftri di fapere, ad erudirti Nic. Impaziente, o Tirfi, Non che bramofa io lon: non più dimore. 6) Baciandole la mano più volte. 7) Le ribacia la mano. Sco Scoprimi i detti arcani, Che tai punture a medicar foǹ atti. Metastasio. Tir. Si. Ma un premio voglio; faccianfi i patti. Tir. Nice diletta, La fua mercede ogni bell' opra afpetta. Sudar l'agricoltore Perchè vediam così? Nic. E ben per tua mercede Contefa tazza avrai, che al corfo io vinfi Che d'invidia ne pianse. Tir. No; bramo, o Nice, altra mercè. Nic. Vorrefti Un garrulo, che or ora io colfi al laccio, Tir. Voglio il tuo cor. Nic. Già l'hai. Tir. Lo voglio folo. Non l'amo. Tir. Ma l'afcolti. Nic. Ei parla in vano. Tir. Ma non fi ftanea; ei dunque fpera, Ah Nice, Senza qualche alimento La fperanza non vive: e vuol che viva Chi la nutrifce Nic. E all' amor tuoche nuoce Se fpera Alcefte in van? Tir. Ch' ei fpera, è certo: Ch' ei fpera in van è mal ficuro. 33 Nic.. Metastafio. Nic, Alfine Che far pofs'io? Tir. Difingannarlo. Caro Tirfi, dimandi: Ma tu il vuoi: fi farà. Tir. Tanto ti cofta Perdere un prigioniero? Nic. Volentier non fi fcema il proprio impero. Di regnare ambifco anch'io: Non ti muova, o Tirfi, a fdegno; Se per te mi parla amor. Sarà pago il tuo defio: La mia fè ne dono in pegno; Tir. Oh adorabil candore! Al par del volto Dalla tua compiacenza. Nie. Or quei mi frela Che han medica virtù. Tir. Son pronto. Il nome Di chi dall' ape è punto almen tre volte Quanto dura il dolor. Nic. Sì? Va. Non fono Credula a quefto fegno. Tir. E tu puoi dubitar... Nic. Bafta. I miei fiori Coglier mi lafcia in pace. 1) Tir. Oh quefto no. Permetti 2) Ch' io m'efponga per te. Ma dimmi intanto... 1) Vuol andar a ricoglier fiori. Trattenendola va in vece di lei. Nic. Nic. E quale E' la trafitta parte? Tir. Il labbro inferior. Nic. La man rimovi: Tua medica io farò. Tir. Vedi. 8) Nic. Non poffo La ferita fcoprir. Meglio dal volto Scofta la mano... 9) Ah mentitor. Di nuove Tir. Non t'inganno, io fon ferito, E lafciarmi in abbandono, Bella Nice, è crudeltà, 3 4 Nic. 3) Gridando. 4) Finge d'effer punto. 5) Va al dittamo, en ne raccoglie una fronde. 6) Si copre le labbra con la mano. 7) Torna a Tirfi. 8) Scoftando pochiffimo la mano dal volto. 9) Nice prendendo la mano, e rimovendola del volto di Tirfi, s'avvede, che non v'è puntura alcuna. Metastafio., Nic. Tú dovrefti effer punito; E fe il faHo io ti perdono, Tir. Idol mio, fiam dunque in pace? A due. UNic. Ah la mia ritrovo, o caro, Nic. Temerai più di mia fede? Dirai più che peni in vano? Tir. No, mia vita: il cor ti crede. Ma la piaga... ma l'arcano... Nic. Olà più faggio, o Tirfi, Se pace vuoi. Non rammentar l'inganno, Bella Nice, è crudeltà. Nic. Tu dovresti effer punito; Tir. Idol mio, fiam dunque in pace. Nic. Ah la mia ritrovo, o caro, |