Rolli. L' Amante fuol talor Seguir qual cacciator La preda viva; E in tanti affanni fuoi Nè pur la guarda poi Gli è vero; ma pur v'à Chi prefa Com'un teforo; Faralle vezzi ognor, Terralla con onor No Bella non voler I giorni del gioir Per mai più non venir Cotefta libertà D'un cor che amor non à, Un' Ozio vil fi fa Che fe Martir non dà, Non dà Contento. Brama di Gemm' e d' Or, Defio di van' Onor Non t'incateni: Mancando, fan penar, Ne te ne puoi faziar Quando gli ottieni. Un generofo Ardor D'amore per amor Efca è dell' Alma: Che gli altri fcorge andar In procellofo Mar Quand' ella è in calma. Metastasio. Metastasio. E. B. 1. S. 251. Sein großes, feltnes lyrisches Talent, gleich fähig zum Edeln und Erhabenen, wie zum Zärtlichen, Rührenden und Leichten ist in allen seinen größern und kleinern dramatischen Arbeiten sichtbar. Aeußerst vollendet, und allgemein bekannt sind auch die fünf Canzonetten, am Schluß des sechsten Bandes der Turiner Ausgabe seiner Werke: La Primavera; L' Estate; La Libertà; Palinodia und La Partenza. Die vierte ist Widerruf der dritten, die ich hier mittheile, wovon man eine französische Nachahmung von J. J. Rousseau, und eine noch schönere deutsche von Hrn. Gotter hat. (S. des leh tern Gedichte, B. I. S. 205.) Mi defto, e tu non fei Lungi da te m'aggiro, Di tua beltà ragiono, Volgimi il guardo altero, Che più l'ufato impero Quel, che or m' alletta, o fpiace, Se lieto, o mesto or fono, Che fenza te mi piace, M' annoia ancor con te, Odi, s'io fon fincero; E (non t' offenda il vero) Quando Metastafio. ཡནབ— Quando lo ftral fpezzai, Ma per ufcir di guai, Nel visco, in cui s'avvenne Quell' augellin talora Lafcia le penne ancora, Poi le perdute penne So, che non credi estinto Dopo il crudel cimento Moftra così contento Parlo, ma fol parlando Parlo, ma non dimando, € 4 Ne |