SONETTO. EOFRATE, Gange, e dell'Aurora i regni Geme la Grecia, e mille strazi indegni Or quanda l'aste su' destrier ferrati Allor che schiavi con sudor trarreto Un remo? Ite codardi, ite malaati, Gittate i brandi che sì mal cingete. CHIABRERA BEATRICE. NEGLI orchi porta la mia Donna Amore; Sicchè bassando 'l viso tutto smuore, Ogni dolcezza, ogni persiero umile Quel cli'ella par, quando un poco sorride No si può dicer, nè tener a mentc; Si è Duovo miracolo e gentile. DANTL. SOPRA LA CITTÀ DI VENEZIA. QUESTI palazzi e queste logge, or colte Ma genti ardite, d'ogni vizio sciolte, Non era ambizion ne' petti loro : Se'l Ciel v'ha dato più beata sorte, DELLA CASA. |