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SCRITTI LETTERARI

DI

GIACOMO LEOPARDI

ORDINATI E RIVEDUTI

SUGLI AUTOGRafi e sulle sTAMPE CORRETTE DALL' AUTORE

PER CURA

DI GIOVANNI MESTICA

CON DISCORSO PROEMIALE

VOLUME PRIMO

FIRENZE

SUCCESSORI LE MONNIER

1899

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Società Tipografica Fiorentina, Via S. Gallo, N. 33 Firenze.

DISCORSO PROEMIALE.

I. Un' edizione completa delle Opere di Giacomo Leopardi fu già proposito dell' Autore stesso, fin dalla prima sua dimora in Bologna. « Si vogliono stampare qui le Opere del conte G. Leopardi, tutte quante, con ritratto, cenni biografici, insomma con tutte le cerimonie ». Cosi scriveva di là in data 9 novembre 1823 al fratello Carlo; e in questa lettera e in altre susseguenti' chiese per tal fine ed ebbe da lui stampe e manoscritti che aveva lasciati in casa. Intanto di sua mano, in data 25 febbrajo 1826, faceva un Elenco di quasi tutti gli Scritti pubblicati fino a quel giorno e di parecchi ancora inediti, evidentemente per includerli nella nuova edizione. Non effettuatasi quest' edizione completa, pubblicò nello stesso anno il

Giacomo a Carlo: lettere 23 novembre 1825; 6 gennajo, 13 e 24 febbrajo 1826. Monaldo a Giacomo: lettera 26 febbrajo 1826 ec.

LEOPARDI.

415140

a

volumetto di Versi a Bologna, e nel 1827 le Operette morali a Milano; raccolse poi nel 1831 sotto il titolo di Canti le poesie del 1824 e del 1826, con parecchie nuove. Dopo la stampa intrapresa a Napoli nel 1835, e per ordine del Governo borbonico interrotta, preparò quella che fu poi eseguita nel 1845 dal Le Monnier in Firenze a cura di Antonio Ranieri, nella quale sono comprese le poesie e le prose edite e inedite approvate dall'Autore: ma non erano tutte. Innanzi che questa edizione venisse in luce, altri amici del Leopardi, non vedendola comparire, pensavano a una pubblicazione delle Opere sue. Ebbero tale intendimento, primi tra tutti, Vincenzo Gioberti e Luigi De Sinner, come questi asserisce in una breve biografia, che scrisse e stampò, di Giacomo Leopardi. Pietro Giordani, l'amico generoso e costante di lui vivo e morto, e, come il Gioberti, suo perpetuo celebratore, ebbe quel proposito più fermamente, prima che l'edizione fiorentina delle Opere classiche fosse cominciata. I due volumi susseguenti a quelle, cioè il terzo e il quarto, contenenti l'uno gli Studi filologici, l'altro il Saggio sopra gli errori popolari degli antichi, si devono totalmente a lui per l'idea dell' impresa, benché nell' esecuzione fosse coadiuvato da Pietro Pellegrini e da Prospero Viani. La storia di

1 DE SINNER, in Encyclopédie des gens du monde, tome XVI, part. 2°.: Paris, Treuttel et Würtz, 1842.

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